Due anni fa circa, quando visitai la Finlandia pensai per la prima volta alla possibilità di poter diventare un exchange student, un cittadino del mondo. Ero affascinato dall'idea di imparare una nuova lingua, conoscere nuove persone e adattarmi a un nuovo stile di vita, ma di questo vi parlerò più specificamente nel prossimo post: "Perchè Danimarca".
Col passare del tempo, cresceva sempre di più in me il desiderio di diventare un exchange student, ero convinto della scelta ed ero determinato, così presi tutte le info necessarie con la mia famiglia e feci domanda a AFS, la più grande organizzazione che gestisce gli scambi interculturali a livello internazionale.
Mi sento in dovere di aprire una breve parentesi a proposito di Intercultura, raccontandovi la mia esperienza con quest'ultima.
Feci domanda per AFS lo scorso settembre, ricordo che c'era una selezione per vincere il concorso, in quanto il numero di domande era elevatissimo e i posti, anche se in numero maggiore rispetto all'anno precedente, non bastavano per tutti. In realtà non erano sufficienti neanche per accontentare la metà dei concorrenti.
Per vincere il bando venivano presi in considerazione vari criteri: la fascia economica di appartenenza, la media scolastica e le destinazioni richieste dai partecipanti.
Prima ancora di poter prendere parte al concorso era necessario essere ritenuti idonei superando test psicologici e motivazionali i quali venivano svolti nella sede della propria città.
Fui ritenuto idoneo e mi impegnai al meglio per compilare tutte le documentazioni necessarie: pagine e pagine di testi da scrivere, foto da allegare per non parlare delle preferenze e delle miriadi di firme da sottoscrivere. Tutto questo prese non poco tempo a me e alla mia famiglia, come a tutti gli altri partecipanti che consegnarono il fascicolo in tempo del resto. Ricordo che alla consegna del fascicolo il numero di concorrenti che facevano capo alla mia sede era dimezzato. Il perchè era evidente, fu un lavoro immane.
Ci consigliarono di inserire quante più preferenze di destinazioni possibili, ma ci dissero anche che, qual ora non avessimo raggiunto un punteggio sufficiente per una delle nostre preferenze, avrebbero provveduto a suggerirci un'altra destinazione.
Inserii quattro preferenze su dieci disponibili perchè avevo la fissa per i paesi Scandinavi, inoltre avevo una media molto alta quindi ero sicuro di farcela.
Mesi e mesi di test, incontri, discussioni con la famiglia, per ricevere una lettera dal significato poco chiaro.
Non ricordo quello che mi scrisse AFS, molto probabilmente perchè il messaggio di quella lettera era incomprensibile, non solo per me ma anche per i miei genitori. Così la sera chiamammo la sede e ci spiegarono il significato di quella lettera: ero stato ritenuto idoneo ma allo stesso tempo non avevo raggiunto un punteggio adeguato per le destinazioni e a differenza di quanto ci avevano detto in precedenza, non mi avrebbero suggerito nessun' altra destinazione a causa della scarsità di posti.
Dopo aver ascoltato quelle parole mi chiusi in camera e inizia a pensare: "è finita, ho perso tutto, qualcun'altro partirà al mio posto e vivrà l'esperienza che ho bramato per mesi, l'esperienza per cui ho lottato tanto". Dopo di che, scagliai un calcio alla porta delle mia camera, provocandomi una contusione al piede.
Ero arrabbiato, molto arrabbiato, ritenevo quel sistema sbagliato.
Uno dei miei pregi o forse uno dei miei difetti, dipende da che punto di vista lo si guarda, è quello di non riuscire ad accettare la sconfitta e quella per me era più che una sconfitta.
Quella sera stessa decisi che avrei continuato a lottare, come avevo lottato per i nove mesi precedenti: quella sfida era troppo importante per me e non volevo perderla. Trasformai rabbia e abnegazione in forza di volontà e mi misi in cerca di altre compagnie che organizzassero scambi interculturali, il compito era arduo perchè era molto tardi, era Marzo.
Dopo due giorni di intense ricerche trovai STS, il lasciapassare per il mio "film" in bianco e nero di exchange, che avevo messo in pausa a causa di Intercultura e che ora potevo colorare di realtà.
In due mesi mi affrettai a completare le procedure e a fare i test, ormai ero un esperto. Era fatta e avevo anche la possibilità di scegliere la destinazione che mi interessava senza dover giocare al SuperEnalotto come nel primo caso.
La mia esperienza da studente straniero doveva ancora iniziare ma avevo già imparato una lezione di vita: NON ARRENDERSI MAI !
Never Back Down !